Percorso vita

Villa Cavajon: il castello di Montemezzo

Vi è stato ricavato un pregevole e rinomato ristorante, ma la struttura originaria lascia trasparire che qui sorgesse, come testimonia anche il toponimo tramandato dalla popolazione, il sempre menzionato Ca-stello di Montemezzo, rifugio contro reiterate incursioni di eserciti in cerca di territori e di razzie nel periodo medievale, anche prima del 1000, proprietà del Vescovo di Vicenza, in un periodo in cui la cura delle anime dei fedeli era subordinata alla gestione di patrimoni immobiliari. Il complesso, recintato da mura, è situato nella parte più alta della collina così da svolgere in passato anche funzioni di vedetta e di guardia. Presenta interventi di modifica succedutisi nel corso del tempo, con particolari architettonici degni di rilievo, come i pregevoli camini risalenti al cinquecento e al settecento. Alcune date scolpite sulla facciata e sul portale d’ingresso alla corte, vicino allo stemma familiare, documentano la proprietà dei Cavajon a metà del 1600. Interessante l’incisione, purtroppo incompleta ma eloquente, riportata sullo stipite di un ingresso secondario, riferita al passaggio di Carlo V, fresco dell’incoronazione a imperatore del Sacro Romano Impero, in transito a Montemezzo il 3 novembre 1532. Lo stesso giorno arriverà nella vicina Montecchio Maggiore, dove verrà ospitato nell’accogliente villa della famiglia Gualdo, come risulta dal diario della casa, che espone in particolare l’assortimento di regalie e di vettovaglie elargite generosamente al sovrano e al suo famelico caravanserraglio. Non ci sono testimonianze del suo breve soggiorno al Castello ma, considerando come il sovrano sia stato notoriamente un impenitente buongustaio, è facile intuire che la sosta sia stata dedicata ad una schidionata di selvaggina di stagione, evidentemente profetica e beneaugurante, visto che il sito è ora un luogo di ristoro per le buone forchette.