Il Gavasso

Panorama sovizzese

Il centro residenziale e produttivo di Sovizzo copre principalmente la zona pianeggiante, che si trova allo sbocco delle due vallate dell’Onte e della Valdiezza, sorte dai letti dei rispettivi omonimi torrenti. Originariamente la pianura era paludosa e alcuni insediamenti abitativi occuparono le invitanti adiacenti colline di origine vulcanica e di sedimenti marini, rigogliose di vegetazione e colture, attraversate da facili sentieri che offrono la visione di magnifici paesaggi, ricche di reperti fossili e di particolari pietre da costruzione.

Sovizzo Colle, con i suoi 150 metri di altitudine, si erge maestosa nella parte occidentale del territorio a dare un’occhiata in casa montecchiana verso la vicina Sant’Urbano, mentre andando nella vicina bellissima località di Vigo si rasentano i 200 metri dal livello del mare. Gli abitanti di Vigo rimarcano una sorta di primogenitura sovizzese con il loro toponimo (Vigo dal latino vicus, villaggio): la denominazione di Sovizzo deriverebbe da sub vico (sotto il villaggio), vale a dire che prima c’era il Vigo, poi Sovizzo. In realtà pare che il nome abbia un’origine più concreta e cioè sus, maiale, per la presenza di tali allevamenti.

Dall’altro lato della Vallata dell’Onte, a 215 metri, adorna di storia e di bellezze naturalistiche, troneggia Montemezzo: è il cosiddetto Monte di Mezzo, il rilievo che separa da dorsale le già menzionate due Valli dell’Onte e Valdiezza. Accovacciata alle pendici di Montemezzo giace Peschiera dei Muzzi, che deve il suo nome all’originaria pescosità del vicino rio Onte e alla possidente famiglia locale Muzzi.

Nella parte meridionale del comune, a ridosso della strada regionale Vicenza – Verona, si estende l’abitato di Tavernelle, sviluppatosi nella seconda metà del novecento, che Sovizzo divide con i contermini comuni di Altavilla, Creazzo e Montecchio. Va ricordato che tutti gli abitanti dei centri nominati, soprattutto quelli di una certa età, accampano e vivono uno sorta di spirito identitario, di reciproca solidarietà. Ne è esempio la località di San Daniele, avamposto occidentale sovizzese ai confini con Montecchio Maggiore, i cui contradaioli, da sempre gelosi della loro appartenenza, si dicono cittadini della Repubblica di San Daniele.