
L’Ossario di Monte San Pietro
Visibile anche da lunga distanza, vista la sua collocazione sulla prime pendici di Montemezzo, il tempietto ossario di Monte San Pietro è stato pianificato negli anni ‘50 dall’associazione Combattenti e Reduci nell’intento di ricordare tutti i Caduti sovizzesi. L’opera fu, in un certo senso, fatta in casa: il progetto fu redatto dal pittore e docente locale Giorgio Peron, la famiglia De Marchi Muzzani regalò il terreno, l’edificazione della parte muraria fu eseguita da un notevole spiegamento di muratori e volontari di Sovizzo, con l’intervento anche di uomini e mezzi della base militare statunitense di Vicenza. L’inaugurazione avvenne nel 1965, con una grande manifestazione popolare, seguita da numerose rappresentanze di associazioni combattentistiche e d’arma e con la presenza di don Giovanni Brevi, medaglia d’oro al valor militare, cappellano della divisione Julia, reduce di Russia. Nell’interrato dell’Ossario, composti in piccole urne, sono raccolti i resti di 27 Caduti recuperati dai campi di battaglia, mentre sulle pareti interne sono apposte le lapidi con i nomi dei 79 sovizzesi Caduti o dispersi nei due conflitti mondiali. Nel sacello è conservata anche un’urna con le spoglie dell’alpino Roberto Pozza, deceduto in servizio nel 1959 in Valle Aurina durante le operazioni di soccorso alla popolazione colpita da una eccezionale alluvione. Nel sito si svolgono tradizionalmente le manifestazioni commemorative delle giornate del IV Novembre e del XXV Aprile. Ogni giorno, all’imbrunire, dall’impianto di diffusione dell’Ossario si propaga una registrazione con i rintocchi della Campana di Rovereto, la Maria Dolens.